Negli ultimi anni, il meridione italiano ha ricevuto sempre maggiore attenzione da parte dei governi e delle istituzioni nazionali per lo sviluppo del territorio. Così uno dei programmi più importanti per la promozione dell’economia del Mezzogiorno è Resto al Sud. Un’iniziativa promossa e ancora operativa di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Il sud Italia è diventato una opportunità attraente per investitori e imprenditori. Talento nel lavoro e competenze professionali avanzate, rendo il territorio un’immensa opportunità economica. In più, le università del Sud Italia sono frizzanti e innovative. Investono infatti tutte le loro energie nella formazione di giovani altamente qualificati nei settori come l’ingegneria, le scienze informatiche e le scienze sociali ed economiche. Inoltre, cosa ancora più importante, il costo della vita nel Sud Italia è inferiore rispetto ad altre regioni d’Italia. Questo significa che le imprese possono ottenere una maggiore efficienza e produttività, mantenendo ancora molto alta la loro competitività sul mercato.
RESTO AL SUD: gli incentivi per la ripresa economica del Mezzogiorno
Resto al Sud è un programma di agevolazioni che mira a sostenere la creazione di nuove imprese e l’ampliamento di quelle esistenti nel territorio meridionale, attraverso la concessione di finanziamenti agevolati, garanzie e servizi di supporto. In particolare, l’iniziativa è rivolta ai giovani, alle donne e ai disoccupati che intendono avviare un’attività imprenditoriale nel Sud Italia.
Gli incentivi previsti da Resto al Sud sono molteplici e mirano a coprire l’intero ciclo di vita dell’impresa, dalla fase di start-up fino alla sua consolidazione e crescita. Così tra i principali strumenti a disposizione degli imprenditori ci sono i finanziamenti agevolati, le garanzie sui prestiti bancari e non solo. Anche servizi di supporto alla gestione aziendale e in più, la formazione e l’accompagnamento personalizzato.
Chi può usufruire delle agevolazioni di RESTO AL SUD?
In particolare, RESTO AL SUD è l’agevolazione che permette la nascita di nuove realtà imprenditoriali. L’incentivo è dedicato anche ai liberi professionisti purché residenti in:
- Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia
- Nelle aree del cratere sismico del Centro Italia: Lazio, Marche, Umbria
- E nelle isole minori marine, lagunari del Centro-Nord
L’incentivo si rivolge a:
- imprese costituite dopo il 2017
- imprese da costituirsi entro 60 giorni dal ricevimento dell’esito positivo in istruttoria
L’agevolazione è rivolta agli under 55 residenti nelle regioni indicate ed è possibile trasferire la residenza, nelle zone oggetto di agevolazione, entro i 60 giorni dal ricevimento dell’esito positivo in istruttoria.
- Chi non è titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un’azienda;
- Chi non è titolare di attività d’impresa alla data del giugno 2017
- I liberi professionisti non devono essere titolari di P.I.V.A. nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda
Da sottolineare: cosa ancora più importante è che per le zone del cratere sismico non ci sono limiti di età!
Possono presentare domande nelle seguenti forme giuridiche:
- Ditte individuali
- Società di capitali
- Cooperative
Quali settori finanzia RESTO AL SUD?
Le opportunità e le sfide messe in campo da Resto al Sud riguardano diversi settori economici per favorire lo sviluppo e la ripresa dell’economia meridionale e delle altre aree interessate.
Sono quindi ammessi i settori:
- Attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone
- Turismo
- Commercio
- Attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)
Sono escluse invece:
- Attività agricole
- Attività di silvicoltura
Agevolazioni e spese ammissibili
Resto al Sud prevede la concessione di finanziamenti a tasso agevolato e fondo perduto, per la realizzazione di nuove imprese o per lo sviluppo di quelle già esistenti, con particolare attenzione alle imprese a forte impatto sociale e ambientale.
Le agevolazioni sono erogate sotto forma di:
- 35% contributo a fondo perduto
- 65% finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzie PMI, gli interessi sono completamente a carico di Invitalia
- Il finanziamento massimo concesso è pari a € 50.000 per ogni soggetto proponente, che può arrivare fino a € 200.000 per le società composte da 4 soci
- Le ditte individuali hanno diritto a un finanziamento massimo di € 60.000
- Per sostenere l’attivo circolante è previsto un contributo a fondo perduto di € 15.000
- Il finanziamento bancario prevede un periodo di pre-ammortamento di 24 mesi massimo
Spese ammissibili:
- opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività fino al 30% della spesa
- macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica
- software e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC)
- spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa fino al 20% della spesa
- sono ammissibili le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing